Progetto “Scienza Attiva: i giovani e la scienza partecipata”.
Video promozionale e divulgativo del Progetto.
Realizzato dal Centro Interuniversitario Agora’ Scienza con la collaborazione di NSP.
Progetto “Scienza Attiva: i giovani e la scienza partecipata”.
Video promozionale e divulgativo del Progetto.
Realizzato dal Centro Interuniversitario Agora’ Scienza con la collaborazione di NSP.
a cura di: Maria Vittoria Benvenuto e Angela Deodato
con la collaborazione di: prof.ssa Mary Facciolo
Stem cells are mother cells whose characteristic is their ability to self-renew or multiply while maintaining their potential to become any type of cell in the body.
There are different types of stem cells such us: embryonic cells, fetal stem cells and adult stem cells. The embryonic cells lie within the blastocyst. These have the capacity to divide and mantain their ability to create all types of cell. The fetal stem cells, or progenitor cells, are located in the tissues of a human fetus. These have the characteristics of the tissues they are taken from. The adult stem cells are obtained from some tissues of the body and they are used as clinically useful cells. Recent research has enabled to derive pluripotent stem cells from adult human skin cells. These cells are called induced Pluripotent Stem Cells (iPSC). The stem cells can be used to replace drugs and toxins and understanding birth defects.
a cura di: Simone Leotta
Un gruppo di ricercatori giapponesi guidati da Haruko Obokata ha pubblicato recentemente uno studio che apre nuove prospettive nel campo della medicina rigenerativa. I ricercatori hanno dimostrato infatti che cellule somatiche adulte di topo, messe in ambiente a basso pH per pochi minuti, riacquistano le caratteristiche di cellule staminali pluripotenti, cioè cellule indifferenziate capaci di dare vita, opportunamente stimolate,a cellule mature di linee cellulari diverse.
Questo studio dimostra che è possibile ora ottenere cellule staminali pluripotenti indotte anche con metodi alternativi a quello messo a punto da Yamanaka nel 2006.
A cura di: Riolo Valeria
I neuroni sono cellule che non hanno la capacità di riprodursi e quindi di riparare i danni provocati da eventuali traumi. E’ per questo motivo che le lesioni al midollo spinale provocano la perdita irreversibile della funzionalità, sia a livello motorio che sensoriale, del distretto del corpo situato a valle della lesione. Una recente ricerca condotta da Zhida Su, del Texas Southwestern Medical Center di Dallas, apre la strada a nuove speranze relative alla riparazione di neuroni danneggiati e quindi alla risoluzione dei problemi legati ai danni del midollo spinale. I ricercatori hanno infatti messo a punto un metodo per ottenere neuroni , con cui sostituire quelli danneggiati, riprogrammando gli astrociti, cioè cellule già presenti nel midollo spinale adulto, che vengono dapprima riconvertiti in neuroblasti e poi in neuroni maturi.
La sperimentazione condotta sui topi ha portato alla formazione di nuovi neuroni maturi, anche se in numero limitato e con capacità funzionale ancora non ben conosciuta .
Serviranno dunque ulteriori studi e sperimentazioni prima di poter ottenere terapie utilizzabili sull’uomo, ma questo è di sicuro un buon inizio e la speranza è grande.
(Proposta della Classe in relazione alla “Questione Aperta” Etica e Legislazione)
In un mondo che corre velocemente verso la globalizzazione in ogni campo, ci sorprende tanta diversità nella normativa dei vari Stati riguardo alla ricerca sulle cellule staminali. Tale differenza poi ci sgomenta e ci fa indignare quando si tratta di cellule staminali embrionali, dal momento che tutti gli embrioni umani, qualunque sia la loro nazionalità, sono potenziali bambini e pertanto tali embrioni non possono essere trattati in modo diverso dai diversi Stati. Se poi riflettiamo sul fatto che il destinatario finale degli esiti della ricerca sulle cellule staminali non è l’uomo di una data nazionalità, ma l’uomo come cittadino del villaggio globale, ancora di più ci appare assurda tanta differenza normativa.
Considerato inoltre che è fuori dubbio che la ricerca nel campo delle cellule staminali è ormai destinata ad assorbire una buona fetta della ricerca in ambito biomedico, ci sembra molto importante uniformare, almeno per grandi linee, le norme che dovrebbero regolamentarla.
La nostra proposta è allora quella di riunire in un summit gli scienziati che fanno ricerca in questo campo, al fine di stilare una “Carta delle staminali” in cui fissare delle linee guida alle quali tutti gli Stati devono fare riferimento.
(Domanda proposta dalla Classe relativamente alla “Questione Aperta” Salute e Terapie)
Sentiamo parlare sempre più spesso dell’aumento nell’incidenza dei tumori, questa terribile malattia che è diventata il flagello dell’uomo moderno.
Contemporaneamente assistiamo ad una esplosione della ricerca nel campo delle cellule staminali; le notizie sulle nuove scoperte e le possibili applicazioni in ambito biomedico si susseguono con un ritmo davvero sorprendente, in questo campo, fino a poco tempo fa, quasi sconosciuto.
Ci piace allora pensare di unire le due cose in questa proposta (o forse speranza?): focalizzare almeno una parte della ricerca nel campo delle staminali alla riprogrammazione di cellule adulte, per ottenere cellule del sistema immunitario capaci di riconoscere e neutralizzare le cellule tumorali.